Merano. Circa 300 tra donne e uomini, giovani e adulti, rappresentanti delle istituzioni e di diverse associazioni hanno partecipato ieri pomeriggio all'appuntamento con One Billion Rising: l'iniziativa contro la violenza degli uomini sulle donne alla quale il nostro comune prende parte ormai da anni. Un corteo partito da via Cassa di Risparmio si è spostato attraverso le vie del centro fino a fare tappa in piazza delle Terme dove è stato messo in scena un ballo di gruppo. Al grido di «Donna, vita, libertà» i manifestanti hanno ricordato innanzitutto il dramma che ancora in questi giorni sta toccando l'Iran con le sue tante giovani costrette a vedersi private della libertà. Un appello rilanciato anche dalla vice sindaca Katharina Zeller nel suo breve discorso nel corso del quale si è ricordato anche come di fronte ad ogni violenza subita da una donna c'è sempre la mano di un uomo. «Nel corso della sua vita, una donna subisce in media tre tipi di violenze diverse e proprio nel giorno di San Valentino, dove si festeggia l'amore, è bene ricordare questo dato sempre allarmante», le parole di Sabine Raffeiner, direttrice di ripartizione in Comune molto attiva socialmente che ha dato il via alla danza collettiva intitolata "Break the chain", ovvero "spezza la catena". È da dieci anni che il Comune di Merano, in collaborazione con la Rete contro la violenza sulle donne, la Casa delle donne e il Museo delle donne organizza la manifestazione che nel 2023 per la prima volta è terminata di fronte alle Terme di Merano. Tante le ragazze che hanno voluto non mancare all'appuntamento, tante anche le famiglie e diversi gli uomini, a dimostrazione del fatto che ormai il tema della violenza sulle donne è diventata una questione trasversale rispetto alla nostra società. Trecento meranesi rispetto al miliardo di persone che nella giornata di ieri in tutto il mondo ha alzato le mani per dire basta a un fenomeno che quasi quotidianamente in Italia allunga la lista di femminicidi. - Alto Adige