Vaccini e green pass: la posizione della SGBCISL - Die Position des SGBCISL zu Impfungen und Grünem Pass

Vaccini e green pass: la posizione della SGBCISL - Die Position des SGBCISL zu Impfungen und Grünem Pass

05/08/2021



In tema di green pass e vaccinazioni, la SGBCISL è in linea con la posizione assunta dalla CISL a livello nazionale. L’emergenza sanitaria non è ancora archiviata. Osserviamo con una certa preoccupazione la ripresa dei contagi consapevoli che la vaccinazione è l’unico strumento attualmente a disposizione

per arginare il contagio, scongiurare ulteriori periodi di look down e le conseguenti ricadute negative sul mondo economico produttivo.

Sosteniamo quindi convintamente la campagna vaccinale e invitiamo i cittadini a sottoporsi al vaccino non solo a tutela della salute individuale, ma anche per un dovere di responsabilità collettiva, nell’ottica di quella solidarietà sociale che è la base dei valori della nostra organizzazione sindacale. Tutto ciò trova corrispondenza nell’art. 32 della Costituzione: nell’affiancare al fondamentale diritto alla salute del cittadino l’interesse della collettività, il dettato Costituzionale si spinge fino a prevedere il supera-mento

della libertà delle scelte individuali attraverso l’introduzione di possibili obblighi di legge dei trattamenti sanitari laddove la tutela della salute collettiva sia ritenuta prioritaria.

Art 32.

(1) La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

(2) Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

È chiaro a tutti come sconfiggere il virus sia l’unica via per garantire la ripresa economica e della vita sociale del nostro paese. Non possiamo ignorare gli effetti devastanti che la diffusione del virus ha provocato in Italia: la perdita di quasi 130.000 vite umane e di 500.000 posti di lavoro, l’allargamento delle diseguaglianze sociali e l’incremento di povertà assoluta e relativa, il peggioramento della qualità e delle opportunità di apprendimento per i nostri giovani. Come sindacato restiamo nelle competenze del nostro lavoro; non spetta a noi esprimere pareri e valutazioni in materia di profilassi e trattamenti sanitari, dobbiamo affidarci alla autorità sanitarie competenti. Siamo quindi favorevoli ai vaccini, ma riteniamo debba essere privilegiata la via della persuasione rispetto all’imposizione di obblighi. Insistiamo – infine - fortemente sull’importanza della definizione di protocolli aziendali e sul rispetto delle norme di sicurezza. Nel caso dell’introduzione di una eventuale obbligatorietà del green pass, riteniamo che a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che non abbiano potuto o voluto sottoporsi al vaccino debba essere garantita la gratuità dei tamponi e in nessun caso debbano esserci situazioni che comportino perdite

economiche; pensiamo ad esempio al periodo intercorrente tra l’esito positivo del tampone rapido e della successiva verifica tramite tampone PCR o ai periodi di quarantena durante i quali la malattia potrebbe non essere riconosciuta

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Der gesundheitliche Notstand ist noch nicht überwunden. Wir beobachten das Ansteigen der Infektionszahlen mit einer gewissen Beunruhigung und sind überzeugt, dass die Impfung das geeignetste Mittel ist, um die Neuinfektionen zu stoppen und weitere Lockdowns zu vermeiden, welche verheerende Auswirkungen auf Gesellschaft und Wirtschaft hätten.

Deshalb unterstützen wir die Impfkampagne mit Überzeugung und rufen alle Bürger auf, sich impfen zu lassen. Zum einen, um die eigene Gesundheit zu schützen, zum anderen, um Verantwortung für die Allgemeinheit zu übernehmen, im Sinne der Solidarität als Wert, auf dem unsere Gewerkschaft gründet. Dies in Übereinstimmung mit Art. 32 der Verfassung: Neben dem Grundrecht des Einzelnen auf Gesundheit wahrt diese auch das Interesse der Allgemeinheit. Dies kann so weit gehen, dass das kollektive Interesse über individuelle Rechte gestellt wird, indem z.B. eine Impfpflicht gesetzlich dort verordnet werden kann, wo der Schutz der Gesundheit der Bevölkerung für prioritär erachtet wird.

Art. 32

(1) Die Republik hütet die Gesundheit als Grundrecht des Einzelnen und als Interesse der Gemeinschaft und gewährleistet den Bedürftigen kostenlose Behandlung.

(2) Niemand kann zu einer bestimmten Heilbehandlung verhalten werden, außer durch eine gesetzliche Verfügung. Das Gesetz darf in keinem Fall die durch die Würde der menschlichen Person gezogenen Grenzen verletzen.

Es sollte jedem klar sein, dass nur die Überwindung des Virus den wirtschaftlichen Aufschwung und die Rückkehr zu einem normalen gesellschaftlichen Leben garantieren kann. Covid- 19 hat in Italien fast 130.000 Menschenleben gefordert, zudem sind 500.000 Arbeitsplätze verloren gegangen. Folgen der Pandemie sind weiters die Verschärfung der sozialen Ungleichheiten, die Zunahme der absoluten und relativen Armut, die Verschlechterung der Qualität der Ausbildung und der Bildungsmöglichkeiten von jungen Menschen. Als Gewerkschaft verlassen wir uns auf die Institutionen und Gesundheitsbehörden, es steht uns nicht zu, Bewertungen und Urteile über Maßnahmen abzugeben, die von den zuständigen

Verantwortungsträgern im Bereich des Gesundheitsschutzes und der medizinischen Versorgung

getroffen werden. Wir befürworten die Impfungen, sind aber überzeugt, dass die Aufklärung und Überzeugungsarbeit einem Impfzwang vorzuziehen sind. Wir bekräftigen die Wichtigkeit der betrieblichen

Sicherheitsprotokolle und der Einhaltung der Arbeitssicherheitsbestimmungen. Sollte der Grüne Pass verbindlich eingeführt werden, erachten wir es als unerlässlich, dass für jene Personen, die sich aus verschiedensten Gründen nicht impfen lassen können oder wollen, ein kostenloses Testangebot bereitgestellt wird. Keinesfalls darf es zu Fällen kommen, in denen ArbeitnehmerInnen finanzielle Verluste hinnehmen müssen, z. B. falls ein Test positiv ausfällt und der Krankenstand für die Zeit der Quarantäne nicht anerkannt wird.