Lettera unitaria sulla situazione delle donne nell’emergenza Covid-19

Lettera unitaria sulla situazione delle donne nell’emergenza Covid-19

11/05/2020



Gentile Ministra,

come abbiamo avuto modo di illustrarLe nel video-incontro del 28.4.2020, la nostra preoccupazione per gli effetti sull'occupazione femminile nella cosiddetta fase due dell'emergenza pandemica è altissima.Temiamo, infatti, che il combinato disposto comprendente la riapertura delle attività produttive, la chiusura delle scuole e il distanziamento fisico, con particolare cautela alle persone anziane, si traduca in un'impossibilità di ripresa del lavoro per molte lavoratrici se non si prendono fin da ora adeguati provvedimenti per prevenire possibili comportamenti discriminatori.Crediamo sia intento comune uscire dalla crisi da Coronavirus senza penalizzare l'occupazione femminile (già a livelli ampiamente insufficienti) e senza impoverire ulteriormente le donne già oggi mediamente più povere.Peraltro, ci sembra giusto sottolineare che molte lavoratrici sono attualmente impegnate in prima linea nei servizi essenziali alle persone colpite dal Covid-19 e lo stanno facendo con straordinario valore.Per quanto detto riteniamo urgente e necessaria, anche in vista dell'emanazione del prossimo decreto (cosiddetto decreto di aprile), l'adozione di misure ed interventi che riassumiamo di seguito.

1)Reddito

Il periodo indicato come Fase 2 non è certamente breve. Se si tiene conto che la chiusura delle scuole, sembra essere prolungata fino a settembre.In particolare, le lavoratrici con figli hanno necessità di un sostegno economico in queste fasi, che consenta loro di far fronte alle numerose necessità derivanti dall'assenza di scuola e percorsi educativi e dalla forte riduzione di servizi. È necessaria una misura straordinaria per questo periodo di emergenza, rivolta ai figli sino ai 14 anni di età, o senza previsioni di età per figli disabili, con maggiorazioni per famiglie con più figli o disabilità al proprio interno, che non venga conteggiata come reddito ai fini Irpef e con erogazione rapida e diretta.Inoltre, sarà opportuno prevedere il diritto allo smart working senza ulteriori limitazioni per le lavoratrici madri o caregiver di non-autosufficienti, in modo da garantire la piena retribuzione. Oppure prevedere altre tipologie d'intervento atte a garantire una copertura economica non inferiore all'80% della retribuzione per tutto il periodo necessario. Quanto previsto dal Decreto “cura Italia” è del tutto insufficiente e rischia di far uscire le donne più povere dalla crisi sanitaria. Va inoltre a nostro avviso rafforzata per le lavoratrici madri, la clausola di non licenziamento già introdotta su richiesta unitaria. A questo proposito, al fine di monitorare l'incidenza dei licenziamenti sulle lavoratrici, riteniamo essenziale che la pubblicazione dei dati sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali sia disaggregati per genere.

2) Rientro al lavoro

Lo smart working, come già sottolineato da CGIL CISL UIL negli incontri con il governo, non si può protrarre a lungo in assenza di accordi, individuali e collettivi, che ne regolino l'utilizzo. Se è giusto incentivarne l'utilizzo, altrettanto necessario è garantire che avvenga in condizioni giuste, con i mezzi e le regole atte a garantire modalità equilibrate di impiego, con particolare riferimento al diritto alla disconnessione. Sarebbero importanti, a riguardo, sgravi contributivi per le aziende in cui vengano siglati accordi collettivi con misure di conciliazione, includendo tra queste il lavoro agile.

3) Servizi

Abbiamo avuto modo di esplicitare la nostra preoccupazione per i minori (0-14), indipendentemente dalle problematiche del lavoro femminile: bambine e bambini hanno diritto di accedere a spazi di crescita e socialità, a percorsi educativi, secondo quanto stabilito dalla Convenzione ONU.Sarà dunque necessaria nel breve periodo una riprogettazione dei servizi comunali a gestione diretta o indiretta, che coinvolga tutti i principali soggetti presenti in ogni territorio (enti locali, scuole, servizi sanitari, sindacati, terzo settore). Tutte le energie disponibili sul territorio vanno convogliate nella direzione di una risposta quanto più possibile coordinata al fine di promuovere opportunità educative e di socializzazione diffuse e di prossimità (per evitare spostamenti) sul territorio, in micro-gruppi, svolti all'aperto o in spazi chiusi che consentano il rispetto dei requisiti di distanziamento fisico, con chiari protocolli sanitari.

Per i bambini e ragazzi con disabilità o in condizione di grave disagio familiare, infine, occorre riprendere e rafforzare, pur con i requisiti richiesti dalla nuova situazione, le iniziative a loro sostegno sospese o ridotte durantela Fase 1. A questo proposito, condividiamo la Sua iniziativa per garantire i servizi, ma ci permettiamo di segnalare che nelle linee guida sulla frequentazione è necessario tener conto nei criteri di accesso, in particolare delle famiglie monogenitoriali. Vorremmo inoltre sottolineare se, come dicono gli scienziati, dovremo convivere ancora a lungo con il virus, la necessità di accompagnare la ripresa scolastica con modalità organizzative e criteri precisi da individuare con congruo anticipo, al fine di permettere ai genitori, una efficace conciliazione vita lavoro.

4) Violenza

Sia pur apprezzando gli interventi fatti in tema di violenza maschile contro le donne, è necessario, come sappiamo, tenere comunque alta l'attenzione. A proposito, ricordiamo chesono sospesi gli “incontri protetti” per i minori disposti dai Tribunali e per questo vanno definite le modalità degli spazi neutri con cui possono essere riattivati.

5) Migranti

Sul tema dei migranti, le abbiamo inviato le richieste e le proposte di CGIL CISL UIL sulla loro regolarizzazione con una particolare attenzione all'inclusività dei soggetti più fragili. A tale riguardo, non dimentichiamo il settore domestico, quei migranti, soprattutto donne, che sono fondamentali nei servizi di cura alle persone e alle nostre famiglie. È necessario pertanto favorirne la regolarizzazione, ma bisogna fare in modo che ciò non ricada totalmente sulle spalle delle famiglie stesse.

6) Dpi

La prosecuzione dell'emergenza richiede per tutte e tutti, minori compresi, l'utilizzo di dispositivi anti-contagio, ovviamente con la gradualità che deriva dalla diversa esposizione. Su questo occorre tener presente anche le diverse peculiarità di genere, per cui sarà necessario valutare il tipo di conformità dei dispositivi con le caratteristiche di uomini e donne, così come vanno individuate le caratteristiche per quelli che dovranno essere utilizzati da bambine e bambini

Certi della Sua attenzione, inviamo cordiali saluti.

CGIL - CISL - UIL

(Susanna Camusso)(Giorgio Graziani)(Ivana Veronese)