LA GENERAZIONE DEL BOOM ECONOMICO FALCIDIATA DAL CORONAVIRUS

LA GENERAZIONE DEL BOOM ECONOMICO FALCIDIATA DAL CORONAVIRUS

30/03/2020



Dati INPS 24 marzo 2020

La letalità dei deceduti per il contagio da coronavirus, rispetto al numero totale dei contagiati, è mediamente pari all'8,7%. Ma la letalità degli ultranovantenni è del 24%, per la fascia degli 80/90 anni del 23,6%, per quella dei 70/79 anni  del 15,6%, per gli anni 60/69 del 15%. Colpita dal virus, una generazione di vecchi nati a valanga nel dopoguerra, negli anni del boom economico e che se ne sono andati increduli,muti, silenziosi, senza rintocchi di campane, spesso senza un abbraccio, un saluto di chi ha condiviso una vita, senza una tomba dove essere ricordati, in transito alla chetichella anche su camion militari verso cimiteri sconosciuti.

L'Italia si ritrova orfana di vite vissute dedite al lavoro e di storie personali ricche, da raccontare ai nipoti. Si dice che erano anziani fragili, malatini, con altre patologie in corso, ma non è vero, non per tutti è stato così. Ce n'erano di pieni di vita, erano attivi e che all'improvviso si sono contagiati e sono morti nottetempo.

La statistica sopra descritta è impietosa: persone incapaci o impreparati a fronteggiare la pandemia, di tutti i ceti sociali, gente comune e gente famosa, memorie storiche per il Paese Italia. A centinaia vecchi e meno vecchi spazzati via senza pietà. Il virus non ha avuto misericordia, né per quelli in famiglia, né per quelli soli, né per quelli ospiti nelle case di riposo.

Il nuovo segretario della FnpCisl nazionale, Piero Ragazzini, ha inviato un comunicato stampa per sollecitare l'attenzione sull'assistenza agli anziani nelle case di riposo, dislocate sull'intero territorio nazionale: “…perché molti di loro perdono la vita ancora prima di essere soccorsi, vista la situazione di grande affanno degli ospedali, medici e infermieri. In questa drammatica vicenda, gli anziani pagano lo scotto maggiore, in primis perché vivono lontani dai  propri cari che non possono andarli a trovare.

E' per questo che ribadiamo la necessità di interventi urgenti per salvare i nostri anziani e dare un supporto agli operatori, che li accudiscono quotidianamente, mettendo fine a questa scia di dolore che, troppe volte, rimane sotto traccia”. Case di riposo dove vanno per riposare, sì, ma non in pace. Non c'è pace per i morti come per i vivi.

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