«Invisibili e inascoltati», le richieste dei pensionati

«Invisibili e inascoltati», le richieste dei pensionati

15/11/2019



I sindacati. Domani una delegazione altoatesina sarà alla manifestazione di protesta a Roma Tra le proposte aumenti delle pensioni, riforma dell’assistenza e lotta all’evasione fiscale

BOLZANO. Invisibili, inascoltati,ignorati. Così si definiscono i pensionati, attraverso i sindacati,  pronti a presentare una serie di rivendicazioni. Il tutto nella manifestazione nazionale che si terrà domani 16 novembre al Circo Massimo a Roma, a cui prenderà parte anche una
delegazione altoatesina. E ieri, i segretari dei sindacati pensionati Gastone Boz (cgil/Agb), Anna Rita Montemaggiore (Sgb/Cisl) e Danilo Tomasini (Uil-Sgk) hanno illustrato a
Bolzano le richieste sindacali. Assente giustificato (per maltempo) Stephan Vieider (Asgb). « Pur manifestando riconoscenza a questo Governo per aver riannodato le relazioni con i sindacati aprendo tavoli di confronto e che le disponibilità economiche, in questa legge di Bilancio 2020, siano scarse, noi sindacati unitari dei pensionati riteniamo che una maggiore attenzione e comprensione per le nostre richieste ci debbano comunque essere, perché da anni sono state disattese dai vari governi di turno e lo sono tuttora», affermano i tre segretari.

Il costo della vita.
«In Italia siamo 16 milioni di persone, 126.000 in Alto Adige, che nel corso degli anni lavorativi hanno sempre versato i contributi per la pensione, abbiamo accettato il blocco della scala mobile con l'impegno del governo che avremmo avuto annualmente la rivalutazione della pensione, sulla base degli indici Istat (aumento del costo della vita). Accordo che non è stato rispettato con i dovuti aumenti annuali (perequazione ) i quali, invece, hanno avuto nel corso degli anni ben 12 modifiche che hanno ridotto il potere d'acquisto delle pensioni oltre tre volte il trattamento minimo
(più di 1.500 euro mensili) fino ad arrivare al blocco della rivalutazione con la norma Fornero del 2011», sottolinea Gastone Boz. Un pensionato, in pensione da 13 anni, ha perduto un importo pari a 5 mensilità e la perdita aumenterà se non vi sarà una ricostruzione del montante contributivo. I lavoratori hanno i rinnovi dei loro contratti, nei quali entrano parecchi indici di rivalutazione dello
stipendio, i pensionati invece hanno solo il riferimento al costo della vita. «Va inoltre allargata -ancora Boz - la platea dei fruitori della 14ma mensilità oggi ferma a quanti hanno una
pensione sino a 1.000 euro mensili. Va rivisto assolutamente per noi pensionati il paniere Istat».

L'assistenza.
«In questa provincia abbiamo un'ottima legge che ha permesso e permette alla grande maggioranza delle persone non autosufficienti di rimanere inserite nel proprio ambito domiciliare e che eroga l'assegno di cura per i non autosufficienti», evidenzia Anna Rita Montemaggiore. «È un indubbio aiuto economico per il pensionato non autosufficiente e per la famiglia, ma oggi diventa necessario, tenendo conto dei cambiamenti demografici, della trasformazione della famiglia, e
delle nuove e crescenti aspettative per una cura all'altezza dei tempi che incombono, di ripensare ad alcuni elementi costitutivi della legge e prassi di cura:
il vincolo dell'assegno al reddito e al patrimonio, la semplificazione degli aspetti procedurali di informazione, l'accesso ai servizi sociosanitari, il rafforzamento delle modalità di presa in carico del non autosufficiente con un piano personalizzato di assistenza, frutto dell'interazione che integri le
diverse componenti sanitaria, sociosanitaria, e sociale) in modo di assicurare la continuità
assistenziale, favorire la prevenzione ed il mantenimento delle condizioni di autonomia.
Un simile progetto ce lo aveva presentato l'assessora Stocker e fu da noi approvato - continua Montemaggiore - il “Masterplan Chronic Care”, di cui si è perso traccia. Ma urgono anche interventi complementari all'assistenza con ricoveri temporanei di sollievo, come il reparto cure palliative che in AltoAdige è sottovalutato e ancora depotenziato come valido aiuto per il non autosufficiente ed anche per la famiglia». E serve anche un albo delle badanti a cui fare riferimento per un'assunzione competente e fidata, cui si iscrivono le persone interessate dopo aver effettuato percorsi formativi adeguati alle esigenze degli anziani disabili e non autosufficienti.


L'evasione fiscale.
«L'evasione fiscale è il male assoluto - dichiara Danilo Tomasini - Il decreto fiscale contiene elementi positivi, ma rappresenta solo un primo passo al contrasto all'evasione. Una seria lotta a questo fenomeno che supera i 100 miliardi annui necessita di interventi più incisivi: rafforzare i controlli, passare dall'attuale convergenza al contrasto di interessi per i servizi alle famiglie, estendere al lavoro autonomo la ritenuta alla fonte, incentivare i pagamenti tracciabili, valorizzare il ruolo dei Caf come strumenti di semplificazione per il contribuente, controlli sui redditi dichiarati ogni 5 anni, individuazione e contrasto ai paradisi fiscali».

«Ridurre le tasse ai pensionati: tra imposte nazionali, regionali e comunali il pensionato italiano paga il 30% in più del collega tedesco o francese e le pensioni in Italia generano
un gettito fiscale di 59 miliardi, il 35,1% sul totale. Ecco perché nessun governo ha mai accolto
le nostre richieste di abbassare le aliquote sulle pensioni in linea con la media europea tollerando invece oltre 100 miliardi di evasione. Le nostre iniziative mirano a spingere il governo a fare di più e meglio in questo campo», chiude Tomasini