Esecutivo unitario nazionale dello SPI - FNP CISL - UILP 11 settembre 2019 Roma

Esecutivo unitario nazionale dello SPI - FNP CISL - UILP 11 settembre 2019 Roma

20/09/2019



Relazione della nostra Segretaria generale regionale, Annarita Montemaggiore, sull'Esecutivo unitario nazionale dello SPI-FNPCISL- UILP, che si è tenuto a Roma in via Rieti l'11 settembre 2019 a cui ha partecipato con particolare attenzione ed interesse.

 

MANIFESTO /PIATTAFORMA UNITARIA SPI FNP UILP

La si ripresenta al nuovo Governo, non più del cambiamento ma della svolta (si spera)

 

L'11 settembre 2019 sono stata a Roma per partecipare all'Esecutivo unitario nazionale: presenti Bonfanti, Pedretti e Barbagallo. Ha introdotto  il Comitato Esecutivo unitario  il nostro seg,Generale nazionale G.Bonfanti, che ha sottolineato innanzitutto 2 punti focali che devono far tenere la barra diritta alSindacato –e non solo alla FNP Cisl-  nel prossimo venturo:

1-uscire dagli uffici ed essere più vicini alla gente nei territori, con gazebo nelle piazze, per spiegare i punti della piattaforma comune da presentare al nuovo  Governo, quando si deciderà a convocarci. Urge frequentare di più i territori per ascoltare i bisogni dei nostri iscritti e quindi per poterli aiutare ad uscire dalla solitudine, e/o ad affrontare meglio la vita quando la pensione è bassa. L'abbiamo fatto finora certo, ma dobbiamo farlo con maggior slancio, convinzione senza cedere allo scoramento e al fatalismo “che tanto non cambia niente”. Non è vero, il sindacato ha fatto molto in tutti questi anni per la difesa dei diritti di tutti, non solo dei pensionati e si interessa e preoccupa anche del futuro incerto dei giovani. E' che in questi tempi di crisi e di governi che hanno messo e mettono in dubbio o buttano fango sul ruolo importante del sindacato, c'è il pericolo che la gente creda alle favole, agli slogan populisti, dimenticando che la democrazia non è un dato acquisito, ma che bisogna difenderla ogni giorno e che il sindacato non può restare zitto!  C'è stato un silenzio assordante nei confronti di un governo che attaccava i diritti fondamentali dell'uomo, che proponeva leggi autoritarie, ma tuttavia non diamo per scontato che il nuovo Governo sia più comprensivo nei confronti delle richieste dei pensionati: Conte promette la riduzione del cuneo fiscale ma non accenna alla riduzione delle tasse sulle pensioni..

2- L'altro punto su cui ha insistito G.Bonfanti  è l'unità dell'azione dei sindacati FNP SPI UILP nelle richieste congiunte al Governo, unità che non vuol dire avere un pensiero unico, ma anzi nella diversità dei punti di vista ne può uscire un'azione concordata più ricca e incisiva. Dobbiamo essere pronti anche a tornare in piazza se serve, per difendere non solo i diritti dei pensionati ma dei cittadini in genere, per uscire dall'invisibilità. Il 16 novembre 2019, infatti, al Circo Massimo a Roma saremo presenti unitariamente con gazebo, proprio per essere più visibili, per dimostrare che i pensionati non sono una zavorra, ma una risorsa se li si guarda con un occhio diverso e più lungimirante. Ci devono ascoltare, siamo 12 milioni noi pensionati, anche se irrisi, snobbati e spesso umiliati: non siamo degli scarti ma delle risorse importanti che hanno il diritto ad un invecchiamento attivo che garantisca una qualità della vita dignitosa, anche nella malattia, nella disabilità e nella non autosufficienza!. Siamo stanchi d'essere considerati ladri di futuro dei giovani e siamo stanchi di assistere ogni giorno ad attacchi indiscriminati alle pensioni, che sono descritte come frutto di privilegi e ruberie. Ogni tanto si ventila l'ipotesi di abolire la pensione di reversibilità, che punirebbe prevalentemente le donne. In questo modo si giustificano penalizzazioni e tagli fatti senza alcun rispetto dello stato di diritto, di chi ha già versato perché la pensione è salario differito. Le nostre pensioni sono state ottenute osservando le leggi dello Stato, dopo anni e anni di lavoro, di versamento di contributi, di pagamento di tasse e imposte e oggi aiutiamo figli e nipoti disoccupati e/o precari. L'allungamento della vita è diventato un problema sociale, invece che una opportunità: siamo un aiuto, che negli ultimi dieci anni è stato determinante per la tenuta del Paese. Senza il nostro sostegno all'interno delle famiglie, la crisi sarebbe stata ancora più devastante. Ci sono, però, anche tante persone anziane in difficoltà, povere, sole, malate, non autosufficienti. Queste persone, spesso molto anziane, hanno bisogno di aiuti, sostegni, servizi e perciò ci battiamo per una legge nazionale sulla non-autosufficienza che li tuteli. Raccoglieremo le firme in piazza, con gazebo, per illustrare le nostre richieste e sollecitare il Governo all'approvazione di una legge-quadro sulla NON AUTOSUFFICIENZA

Vengono ripresentati  e discussi con l'Esecutivo unitario nazionale, da Bonfanti e poi da Pedretti, e saranno ripresentati alle forze politiche quando saremo convocati al tavolo delle trattative a Roma, alcuni punti centrali della piattaforma unitaria:

1-il tema del fisco dei pensionati.

Riduzione delle tasse sulle pensioni, che pagano la quasi totalità dell'Irpef (con i lavoratori dipendenti). Oggi sui pensionati italiani grava una imposizione doppia rispetto alla media europea ed addirittura i pensionati pagano più tasse dei lavoratori In Europa la media delle tasse sulle pensioni è del 12% e da noi il 21%. In Germania ad es.le tasse sono dello 0,2%. Bisogna ribadire a gran voce che le pensioni non sono un privilegio, un regalo ma un reddito differito, su cui a suo tempo abbiamo già pagato le tasse.

2-Ampliamento della platea dei beneficiari della quattordicesima

La quattordicesima deve rispondere a principi di equità, valorizzare gli anni di lavoro e di contributi, non penalizzare le donne. Va estesa ancor più, ad un altro milione di utenti: il 70% dei pensionati percepisce una pensione inferiore a 1500 euro lordi al mese.  E' giusto chiedere  al Governo di alzare la soglia della platea che ne potrà usufruire.

3-E' inderogabile la ricostruzione del montante pensionistico.

La perequazione, bloccata dai Governi passati per esigenze di crisi, va ripristinata. Lo chiederemo a gran voce senza guardare in faccia al nuovo Governo, anche se sul piano del metodo rappresenta una novità e si è avviato un confronto aperto. Va ribadita la piattaforma

4- richiesta di una legge sulla Non-autosufficienza

Siamo 12 milioni di pensionati e saremo sempre di più, visto l'allungamento della vita; quindi andremo in piazza, sui territori, a raccogliere firme per sollecitare una legge-quadro per la non-autosufficienza onde venire incontro ai bisogni di molti anziani, disabili, di più in certe aree del Paese. Il sindacato unitario ha una preponderanza su questo tema, che non è solo appannaggio delle  Associazioni.

    5-richiesta di separazione tra Assistenza e Previdenza

        Con determinazione, fare chiarezza sull'entità della spesa previdenziale italiana. Non è vero che spendiamo molto più delle altre nazioni europee per la previdenza e molto meno per l'assistenza. L'Italia spende per la previdenza l'11% del Pil, assolutamente in linea con la media europea, un punto meno della Germania e mezzo punto meno della Francia. L'Assistenza è un'altra cosa e va separata la sua gestione dalla Previdenza: deve pesare interamente sulla fiscalizzazione generale nazionale.

          6- -Un più efficace contrasto all'evasione e all'elusione fiscale

Valorizzare il ruolo dei Comuni. Non è pensabile continuare a chiedere sacrifici ai pensionati, quando ogni anno sono evasi oltre 120 miliardi di euro. Le tasse vanno tagliate a chi le paga. Per questo serve una seria riforma fiscale: le risorse recuperate dall'evasione e dall'elusione vanno destinate alla riduzione della pressione fiscale sui pensionati e sui lavoratori e potrebbero consentire l'attivazione della perequazione, i fondi per la legge sulla non autosufficienza, per il riconoscimento figurativo agli effetti pensionistici del lavoro di cura, per un invecchiamento attivo in città vivibili anche agli anziani e alle donne, con servizi pubblici ( salute-scuola-trasporti) adeguati nei tempi e nei costi. (oltre che per i giovani ed il lavoro)

             7-  Il Servizio sanitario nazionale va migliorato, non abolito:

-Aumentare in modo progressivo, ma certo, il finanziamento del Servizio sanitario nazionale ma eliminare il super ticket. E' il primo passo per una revisione del sistema di compartecipazione che non è razionale, sta impoverendo i cittadini e contemporaneamente sta spostando notevoli risorse dal Servizio sanitario nazionale al privato commerciale.

 

A conclusione dell'Esecutivo, I.Pederetti dello SPI ha ribadito che siamo una organizzazione unitaria- quella sindacale- che ha ancora un largo consenso e perciò sentiamo ancor più il compito e la responsabilità di aprire un dialogo non solo col Governo ma con i nostri iscritti, per dire che l'odio e la divisione sociale non sono ammissibili, portano ad effetti nefandi. Dobbiamo avere la capacità di discutere sui problemi, con tono pacato e di rispetto dell'avversario, ma deciso.