24/06/2019
Sono cresciuti in modo esponenziale i pericoli per i soggetti deboli della strada: i pedoni e i ciclisti over 60. L’indice di mortalità è di 3,1 per i pedoni e 1,4 per i ciclisti.
La denuncia di ciò non è certo un invito per usare la macchina, anzi!
- Andare a piedi o usare la bici, è un toccasana per la salute della terza e quarta età: combatte le malattie cardiache e vascolari
- Lasciare l'auto a casa è una lotta giusta contro l'inquinamento, soprattutto nelle grandi città, che rende l'aria irrespirabile
- Andare a piedi o in bici si risparmia, perché girare per la città nel traffico si consuma un sacco di carburante. Lo sanno bene i nonni che fanno da tassisti ai nipoti
Ciò che serve, invece, è che chi è preposto al traffico cittadino deve aumentare la sicurezza stradale per pedoni e ciclisti in genere, mettendo in atto azioni e comportamenti che limitino il fenomeno incivile dei morti – giovani e anziani su 2 ruote o a piedi.
Servono più piste ciclabili, bisogna migliorare la qualità del manto stradale, incentivare l'educazione civica degli automobilisti, che non sono i padroni della strada.
Bisogna però educare anche i pedoni e i ciclisti anziani a tenere comportamenti attenti e vigili quando sono sulle strisce, ma specialmente quando attraversano in diagonale le strade o quando vanno in bici su strade trafficate. Avere la bici con luci e campanello, usare le ciclabili, non andare sulla bici con il cane al guinzaglio. Solo così saremo certi che le città, grandi e piccole, potranno diventare più sicure, specialmente per i soggetti più fragili, garantendo anche a chi non ha o non usa l'auto, il diritto e la tranquillità di muoversi in libertà e in sicurezza.