20/11/2023
Siamo nodi di relazione… è l’imperativo categorico di questa assemblea organizzativa, è una realtà, un dato di fatto di cui siamo perfettamente consapevoli e questa consapevolezza è andata crescendo e rinsaldandosi proprio negli ultimi anni. E non solo perché siamo forti come Federazione per l’alto numero delle iscritte e degli iscritti, rispetto alle altre federazioni della Confederazione, …siamo forti anche e soprattutto per il ruolo nell’azione propositiva, concreta e credibile sia all’interno della Confederazione, ma anche nei rapporti con le Associazioni, con le Istituzioni nella contrattazione/negoziazione sindacale, che sarebbe sicuramente più incisiva se si andasse insieme e non da sole le sigle sindacali dei pensionati …Non sono solo i freddi numeri delle deleghe, per quanto certamente indispensabili per sovvenzionare le iniziative, i progetti, sostenere le relazioni che portano la Fnp ad essere un insieme di nodi che si intrecciano e fanno rete, nodi importanti non solo per noi e ma per la comunità intera.
Non è stato facile questo percorso di riconoscimento. Fnp intesa come risorsa e vitalità e non lo è ancora intesa a volte… è una questione di mentalità da cambiare, sul mondo dei pensionati che non sono una zavorra da trascinarsi dietro con un alto costo per la società… vogliamo essere e siamo utili, anzi spesso indispensabili per le famiglie, siamo risorse per la collettività intera nell’ottica dell’invecchiamento attivo, inclusivo e non divisivo o addirittura contrapposto ad altre generazioni …bisogna agire guidando il cambiamento, come auspicato in più occasioni dal nostro Segretario nazionale Didonè, perché il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi mutiamo e dobbiamo cominciare dal nostro interno, nella nostra Confederazione pretendendo un ruolo più attivo, una maggiore considerazione e collaborazione costruttiva specialmente per la continuità associativa, che è ancora quasi inesistente e lo pretendiamo per il bene di tutti- vecchi e giovani- perché è destino comune ( e fortuna anche ) quello di diventare vecchi.
Noi siamo orgogliosi di essere pensionate e pensionati, fieri del nostro attivismo, per quanto senile, nell’essere vicini agli iscritti sul Territorio, per ascoltare i loro bisogni, per portare il nostro sostegno la nostra vicinanza, per informarli, per far sentire loro che siamo instancabili per giorni e giorni da un capo all’altro della provincia, organizzando assemblee sempre più affollate nel mondo tedesco… ma non è una presenza formale quella che noi dirigenti garantiamo nè è una partecipazione utilitaristica solo per mantenere le iscrizioni o per fare proselitismo (che per carità è un obiettivo certo importante)… noi ci arricchiamo umanamente alle assemblee, ci ricarichiamo, per me spesso è quasi una goduria perché la priorità è stringere contatti umani, allacciare il nodo dell’umanità, dividere la tavola con loro e non solo i problemi, agire per garantire e sollecitare relazioni di qualità. Solo così non li perdiamo i nostri iscritti… in Alto Adige, da anni la Fnp è in crescita, specialmente nelle periferie più lontane, e lì siamo veramente nodi di relazione… è questa la vera priorità, la via della crescita! Ormai siamo solo noi della Fnp a presidiare i territori,… Ma presidiamo con relazioni di qualità anche le nostre postazioni centrali, i nostri uffici nei centri più importanti: l’accoglienza di qualità è una delle nostre priorità perché per noi, dirigenti e collaboratori, i pensionati non sono numeri da far sedere in corridoio in attesa d’essere chiamati (come in una corsia d’ospedale)… Sì è vero che i Servizi, in particolare il CAF ci aiuta a fare iscritti,( ma è anche causa di revoche per l’alto costo!)… ma non dimentichiamo che il sindacato non è solo Servizi, spesso urticanti, perché il tempo incalza e come alla catena di montaggio gli operatori devono liberarsi in fretta del cliente che hanno davanti, per far posto all’altro che preme…come in una catena di montaggio, ma gli anziani hanno le loro fragilità, le loro lentezze... E’ per questo che la Fnp altoatesina da un paio d’anni offre un servizio di Patronato e Caf nei propri uffici, con operatori pagati dalla Fnp stessa… e si ascolta, si accompagna, si consola, si apre alla speranza, si rassicura, si offre un caffè. Tempi umani e gentili… solo così si stringono nodi che non si sciolgono.
Che facciamo dunque nei prossimi due anni, fino al Congresso 2025?
La nostra generazione non vive arroccata dentro il perimetro della vecchiaia e perciò guarda con interesse ed apertura alle generazioni più giovani per una migliore comprensione reciproca e sinergica collaborazione futura. Sindacalmente ed umanamente abbiamo nostalgia del Festival delle generazioni e sogniamo di stringere un patto intergenerazionale, portandolo in Alto Adige almeno per una giornata, nel 2024 .Siamo riusciti a far arrivare la carovana della salute, che arriverà anche l’anno prossimo, perché la sanità è un nervo scoperto anche in Alto Adige (seppur migliore di molte altre realtà)…ora agiamo per portare il Festival delle generazioni… vogliamo esplorare il futuro (è non è una barzelletta quella che le persone anziane sognano ancora di esplorare il futuro!) ma lo vogliamo esplorare anche assieme ai giovani della Cisl per creare conoscenza, empatia, legami forti e collaborazioni utili, uniti insieme verso il futuro e non contenderci il futuro.
Ma quale futuro?
Quale mondo vogliamo? Dove vogliamo andare? In quale tipo di società vogliamo vivere? Non possiamo scappare da queste domande…
Lo slogan congressuale della nostra SgbCisl era “Cresciamo il futuro”, quello della Fnp “Esploriamo il futuro”…
Il futuro è il comune denominatore, ma bisogna ripensare il futuro in modo diverso, nuovo …e facciamolo insieme questo cammino di crescita esplorativa e costruttiva, se vogliamo frenare la crisi di rappresentanza che porta ad una emorragia silente ma costante del consenso della base, verso il sindacato in genere. Cambiare si può, ma insieme!