07/09/2023
Richieste politiche
1. Realizzazione o messa a disposizione di una struttura a Bolzano adatta a ospitare la Casa
delle Donne di Bolzano
Chiediamo un impegno formale e tempestivo a fornire alloggi antiviolenza per donne e le loro
figlie e figli in situazioni di violenza, come da Convenzione d'Istanbul e come da effettiva
necessità emersa dal territorio. La Convenzione prevede 52 posti per l'Alto Adige-Sudtirolo,
attualmente sono disponibili solo 38 posti con grave carenza a Bolzano. Per garantire la
sicurezza di donne, bambine e bambini che si lasciano alle spalle una situazione di violenza
domestica, è indispensabile l'accoglienza in una struttura adeguata e l'accompagnamento
professionale da parte dei Servizi Case Delle Donne.
Chiediamo quindi le chiavi per una Casa delle Donne ad indirizzo segreto a Bolzano entro il
prossimo periodo di legislatura!
2. Realizzazione di consultori indipendenti e laici su tutto il territorio provinciale
Istituiti per legge nel 1975, i consultori familiari sono stati realizzati con tempi e modalità
diversi, in seguito all’approvazione delle relative leggi regionali. Indagini condotte dall’Iss
(Istituto Superiore di Sanità) hanno dimostrato la necessità di allestire servizi di salute
primaria sul territorio, caratterizzati da un approccio integrato, multidisciplinare, secondo un
modello sociale di salute. I consultori familiari potrebbero e dovrebbero avere un impatto
strategico fondamentale nel nostro servizio sociosanitario, intervenendo in ambiti quali la
promozione della salute, il percorso nascita, la prevenzione dei tumori femminili,
l’accompagnamento all’interruzione volontaria di gravidanza, l’educazione alla salute
riproduttiva e all’autodeterminazione, l’empowerment della persona. I Livelli Essenziali di
Assistenza (LEA) citano esplicitamente tutte le leggi che fanno riferimento ai CF (405/75,
194/78, 34/96).
Chiediamo l’impegno della prossima legislatura a valorizzare i consultori familiari esistenti e
realizzarne, come da indicazioni nazionali, 1 ogni 20 mila abitanti su tutto il territorio
provinciale!
3. Accesso gratuito a metodi contraccettivi
Vogliamo che anche l’Alto Adige si attivi, come hanno fatto altre regioni d’Italia, per rendere
accessibili gratuitamente i sistemi di contraccezione, e che estenda l'accesso gratuito anche ai
metodi di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili.
Il costo dei contraccettivi e dei sistemi di prevenzione costituisce un ostacolo economico e
sociale all’accesso alla contraccezione, alla pianificazione familiare e alla salute sessuale
soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.
Ci aspettiamo che la nostra Provincia non resti indietro su temi fondamentali come la
prevenzione e la salute sessuale della popolazione e possa essere entro la prossima
legislatura provinciale annoverata tra le regioni che hanno reso gratuito e accessibile
questo servizio!
frauen*marsch-donne*in marcia 2023
4. Educazione sessuale obbligatoria nelle scuole medie con
personale specializzato, professionist? estern? ed
indipendenti
Senza informazione, aumentano le gravidanze indesiderate, la diffusione di malattie
sessualmente trasmissibili e la violenza sessualizzata. Soprattutto quest'ultima deve essere
messa in discussione, compresa e combattuta fin dalla tenera età, per questo è necessaria
un'informazione professionale. L'educazione sessuale aperta e indipendente è la base per
decisioni autodeterminate.
Chiediamo l'introduzione obbligatoria dell‘educazione sessuale a partire dalle scuole medie
con personale specializzato, equipe di professionist?. La Giunta provinciale è invitata a
destinare risorse finanziarie per progetti di educazione sessuale, al fine di garantire
un'informazione sessuale indipendente e priva di ideologie nelle scuole dell’obbligo!
5. L'attuazione del Piano d'azione provinciale per la parità di genere, con la messa a
disposizione di risorse finanziarie
Chiediamo la rapida attuazione delle misure del Piano d'azione per la parità di genere! E lo
facciamo dando priorità alle misure di prevenzione e intervento in merito alla violenza
perpetuata contro ragazze e donne. L'attuazione delle misure deve avvenire in stretta
collaborazione con i centri antiviolenza esistenti sul territorio.
Inoltre, chiediamo che l‘attuazione di tutte le misure del Piano d’azione provinciale per la
parità di genere sia completa e coordinata, compresa una valutazione costante e compresa la
garanzia di una copertura delle risorse finanziarie.
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Politische Forderungen
1. Bereitstellung einer geeigneten Immobilie für das
Frauenhaus Bozen
Wir fordern eine klare und zeitnahe Zusage und ein Engagement zur Bereitstellung von
Unterkünften für gewaltbetroffene Frauen und ihre Kinder - gemäß der Istanbul-Konvention
und gemäß des vor Ort erhobenen Bedarfs! Dieser sieht 52 Plätze für Südtirol vor, derzeit sind
jedoch nur 38 Plätze in Südtirol verfügbar, mit einem erheblichen Mangel in Bozen. Um die
Sicherheit von Frauen, Mädchen und Buben zu gewährleisten, die eine Situation häuslicher
Gewalt hinter sich lassen, ist eine angemessene Unterbringung und professionelle Begleitung
durch Frauenhäuser unerlässlich.
Wir fordern daher, dass bis spätestens Ende der kommenden Legislaturperiode eine geheim
gehaltene Immobilie für das Frauenhaus in Bozen bereitgestellt wird!
2. Unabhängige und laizistisch ausgerichtete Beratungsstellen auf gesamtem Provinzgebiet
Die Familienberatungsstellen wurden 1975 gesetzlich eingeführt und wurden nach der
Verabschiedung entsprechender regionaler Gesetze zu unterschiedlichen Zeiten und auf
unterschiedliche Weise umgesetzt. Untersuchungen des ISS (Istituto Superiore di Sanità)
haben gezeigt, dass großer Bedarf auf dem Gebiet primärer Gesundheitsdienste besteht, die
durch einen integrierten, multidisziplinären Ansatz gekennzeichnet sind und einem sozialen
Gesundheitsmodell folgen. Familienberatungsstellen können und sollen eine strategische
Rolle in unseren soziosanitären Diensten spielen, indem sie stärker in Bereichen eingebunden
werden wie die Gesundheitsförderung, Geburt, Prävention von Frauenkrebs, fachkundige
Begleitung bei freiwilligen Schwangerschaftsabbrüchen, sexuelle Gesundheitserziehung und
Selbstbestimmung sowie die Stärkung des Individuums. Die grundlegenden Leistungen der
Gesundheitsversorgung verweisen explizit auf alle Gesetze, die sich auf
Familienberatungsstellen beziehen (405/75, 194/78, 34/96).
Wir fordern die Landesregierung auf, in der nächsten Legislaturperiode bestehende
Familienberatungsstellen aufzuwerten und gemäß den gesamtstaatlichen Vorgaben eine
Beratungsstelle pro 20.000 Einwohner:innen in Südtirol zu verwirklichen!
3. Kostenloser Zugang zu Verhütungsmitteln
Wir verlangen, dass auch Südtirol, wie andere Regionen Italiens, Maßnahmen für einen
kostenlosen Zugang zu Verhütungsmitteln ergreift und diesen kostenlosen Zugang auch auf
Schutzmaßnahmen für sexuell übertragbare Krankheiten ausweitet.
Die Kosten für Verhütungsmittel und Methoden zur Vorbeugung von sexuell übertragbaren
Krankheiten stellen ein wirtschaftliches und soziales Hindernis für den Zugang zur Verhütung,
Familienplanung und sexuellen Gesundheit dar, insbesondere für die am stärksten
gefährdeten Bevölkerungsgruppen.
Wir erwarten, dass Südtirol auch bei Themen wie die sexuelle Gesundheit der Bevölkerung
eine Vorreiterrolle einnimmt und diesen Service kostenlos zugänglich macht!
frauen*marsch-donne*in marcia 2023
4. Verpflichtende sexuelle Bildung an Mittelschulen mit
qualifizierten externen Fachkräften
Ohne Aufklärung gibt es mehr ungewollte Schwangerschaften, eine größere Verbreitung von
sexuell übertragenen Krankheiten und mehr sexualisierte Gewalt. Vor allem diese muss von
Beginn an hinterfragt, verstanden und bekämpft werden – dazu ist professionelle Aufklärung
notwendig. Die offene, unabhängige sexuelle Bildung muss einen viel höheren politischen
Stellenwert erhalten.
Wir fordern verpflichtenden Sexualkundeunterricht ab der Mittelschule mit ausgebildeten
Sexualpädagog:innen bzw. Fachkräften. Die Landesregierung ist aufgefordert, finanzielle
Mittel für sexualpädagogische Projekte zur Verfügung stellen, um eine ideologiefreie,
unabhängige sexuelle Bildung an Pflichtschulen sicherzustellen.
5. Umsetzung des Landes-Gleichstellungsaktionsplans, mit Bereitstellung der finanziellen
Mittel
Wir fordern die rasche Umsetzung aller Maßnahmen des Gleichstellungsaktionsplans, mit
einer Priorisierung aller Maßnahmen zur Prävention und Intervention bei Gewalt an Mädchen
und Frauen. Die Umsetzung muss in enger Zusammenarbeit mit den auf dem Territorium
bestehenden Fach- und Beratungsstellen passieren.
Darüber hinaus fordern wir eine flächendeckende, aufeinander abgestimmte Umsetzung
dieser Maßnahmen, samt regelmäßiger Evaluation. Auch fordern wir, dass die Deckung der
finanziellen Mittel sichergestellt wird.